Quando Teo Cavallini, figlio del celebre scultore Sauro Cavallini, mi contattò all’inizio dell’estate scorsa, rimasi molto sorpreso.
Conoscevo di fama le sculture di Cavallini, ma non avevo mai avuto occasione di ammirarle dal vivo.
“Mi piacerebbe organizzare qualcosa di speciale con te - mi disse Teo, in quella telefonata - Mio padre ha sempre scolpito corpi sinuosi che danzano a suon di musica e da quando ho scoperto il tuo handpan, che per assonanza mi ricorda il bronzo delle sue sculture, li ho sempre immaginati insieme”.
Sì in effetti è vero, il colore dell’handpan è molto simile a quello delle sculture in bronzo e anche i miei strumenti sono scolpiti a mano. Confesso che la telefonata di Teo mi riempì di enorme gioia.
Così qualche giorno dopo mi recai al Centro Sauro Cavallini a Fiesole, nella bellissima casa-studio dove Cavallini aveva lavorato fino agli ultimi istanti della sua vita, che si è spenta qualche anno fa. Ad accogliermi nel giardino, quelle imponenti sculture bronzee. Imponenti e suggestive. Forti e delicate al contempo. Alte più di 3 metri quelle opere monumentali affascinano davvero per la loro particolarità ed eleganza.
Teo amabilmente nel nostro primo incontro, mi accompagnò a visitare l’interno della sua casa museo, contornata da tantissime opere. Quadri alle pareti dalle linee sinuose e colori intensi, si mescolavano armoniosamente con le sculture bronzee, memoria di una lunga e intensa carriera artistica.
In quell’occasione Teo mi racconta che mi aveva sentito suonare qualche anno prima al Teatro Verdi ed era rimasto molto colpito e affascinato dalla mia musica e da quello strano strumento che è l’handpan.
“Mentre suonavi – mi ha confessato – mi sono immaginato che tu lo facessi accanto alle opere di mio padre. Lui amava la danza e i movimenti leggeri dei corpi e molte delle sculture monumentali si ispirano proprio a quelle atmosfere. Sin da quel momento nel mio immaginario ho sempre messo insieme la tua musica con le opere di mio padre”
A quelle parole mi sono sentito veramente lusingato. Nel frattempo, lungo la visita, Teo mi aveva condotto nello studio del padre. In quel mentre, un brivido mi ha percorso la schiena, vedendo disposti per terra quegli enormi prototipi in gesso. Mi sono immaginato le sue mani, ho avvertito la sua urgenza di artista e visionario, mi è sembrato di percepirlo ancora lì mentre continuava nel suo intenso lavoro.
Una cosa più di tutte ha colto la mia attenzione e per giorni ha risuonato nella mia testa come una forte ossessione. Sauro Cavallini aveva un grande progetto.
Realizzare una scultura in bronzo dell’Ultima Cena di dimensioni colossali, una scultura mai realizzata in precedenza. Vedere le immagini del prototipo in gesso, essere accanto alla struttura di appoggio pensata per accogliere l’opera una volta terminata, mi ha fatto commuovere enormemente, perché so cosa vuole dire per un artista l'ossessione che ti insegue per tutta una vita.
E’ stato esattamente in quel mentre che ho realizzato la preziosità di quella collaborazione e mi sono sentito davvero onorato che il figlio avesse pensato a me.
Da allora con Teo ci sono state diverse occasioni per collaborare insieme. Spesso, almeno una volta al mese faccio dirette sulla mia pagina facebook. Una l’ho tenuta proprio al Centro Sauro Cavallini, una sera di fine Settembre. Era una di quelle sere quando l’estate cede il posto all’autunno, un po' più fresca ma ancora molto piacevole.
Lì nel meraviglioso giardino del Centro Sauro Cavallini al chiaro di luna, ho suonato, mentre i due Titani stagliavano la loro ombra altissima sulle pareti gialle della casa. Un’atmosfera davvero unica e suggestiva che si concluse con l’intervento di Teo che raccontava affabilmente delle opere di suo padre.
Questo è il link per rivedere la serata - DIRETTA FACEBOOK
In quel periodo autunnale, Teo mi ha dato la possibilità di tenere i miei workshop lì da lui. Come sapete sono percorsi immersivi per chi vuole avvicinarsi a suonare l’handpan oppure approfondire la sua conoscenza. Farlo per un’intera giornata attorniato da quelle sculture meravigliose, mosaici colorati e in quel fantastico giardino è stata davvero un’esperienza unica e originale anche per tutti i partecipanti. Magari con la bella stagione si avrà modo di riprovare questa esperienza così particolare.
Handpan Immersion ottobre 2020 presso la casa museo di Sauro Cavallini
Di sicuro però, l’esperienza più emozionante è stata la serata organizzata per la Fondazione Cure to Children… Ma di quella, a cui tengo particolarmente, ve ne voglio parlare la prossima volta.
Vi consiglio di andare a visitare il Centro Sauro Cavallini perché è davvero emozionate.
E’ visitabile su prenotazione, scrivendo alla mail che trovate nel sito internet dell’artista. Ad accogliervi l’ospitalità del figlio, un bellissimo giardino e la grandiosità delle opere di Cavallini. Non tutte però, perché alcune sono conservate in importanti collezioni private o posizionate come monumenti in piazze in giro per il Mondo oppure come il caso delle opere "Inno alla vita" presso il Consiglio di Europa a Strasburgo e "Passo a due" nei giardini di Grace Kelly del Principe Ranieri di Monaco.
*Il blog è a cura di Rosaria Fabrizio
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